"La nostra posizione è chiaramente illustrata dal mandato dell'Onu e lo rispettiamo", ha affermato il segretario generale dell’Alleanza Atlantica, Jens Stoltenberg, ieri a Bruxelles, dopo l'incontro con il presidente serbo, Aleksandar Vučić. "Siamo un attore neutrale, la nostra missione in Kosovo prevede, tra le varie cose, di far rispettare il movimento libero delle persone". Stoltenberg ha poi ricordato che l'Alleanza ha in Kosovo 4.000 soldati e che "già la loro presenza ha un valore di stabilità". La Forza internazionale del Kosovo è in contatto sia con la parte serba che con quella kosovara, "e questo serve ad evitare fraintesi: se necessario muoveremo le nostre forze dove serve e agiremo in modo proporzionale se la situazione lo richiederà", ha dichiarato ancora Il segretario generale della Nato.
Secondo Vučić, intanto, "la Serbia è pronta a rispettare tutti i trattati che ha firmato. Vogliamo evitare ogni possibile escalation con la Nato. Crediamo di non avere dato adito a nessuna provocazione", ha detto il presidente serbo. "Da 180 giorni ci accusano di preparare azioni militari ma non è accaduto nulla. Abbiamo bisogno di un approccio razionale, di negoziati, di trovare compromessi. E noi siamo pronti", ha concluso Vučić, che oggi a Bruxelles, dopo più di un anno, incontrerà il premier kosovaro, Albin Kurti. Prevista la firma di una dichiarazione sulla risoluzione della questione delle persone scomparse in Kosovo; in piano anche colloqui sui documenti di ingresso e uscita dal Paese e la reimmatricolazione dei veicoli, questione che recentemente ha causato tensioni nei rapporti tra Serbia e Kosovo.
E. P.