Bandiere a mezz'asta in tutta Bruxelles e un minuto di silenzio per ricordare la regina Elisabetta II, è iniziata così la riunione straordinaria dei ministri dell'Energia dell'unione Europea. Al termine i Capo dicastero Ue hanno chiesto che entro metà settembre la Commissione UE proponga interventi di emergenza e temporanei contro il rincaro dell'elettricità incluso il price cap sul gas russo.
Misure specifiche su questo aspetto dovrebbero anche aiutare a limitare l'impatto degli alti prezzi del gas sui mercati dell'elettricità Ue e i prezzi dell'energia per i consumatori. Sul price cap i ministri hanno rivisto le possibili opzioni per l'introduzione di un tetto sul gas importato da specifiche giurisdizioni, è necessario ulteriore lavoro rispetto alla possibile introduzione di tali misure. Sul tetto al gas russo, non mancano le divergenze tra i paesi, infatti, Slovacchia e Ungheria, che dipendono molto da Mosca, sono contrarie. Pure Germania e Austria, frenano, mentre sono a favore del tetto, Italia e Slovenia. Se lo scopo della nostra politica è contrastare la manipolazione russa delle consegne di gas all'Ue, ha senso prendere di mira solo il gas russo - Lo ha detto la commissaria europea per l'Energia, Kadri Simson e sottolineato - un tetto generalizzato alle importazioni di gas, incluse quelle di Gnl, potrebbe presentare una sfida alla sicurezza dell'approvvigionamento. I ministri hanno concordato quindi di chiedere alla Commissione Ue di preparare delle misure in questo senso. Una decisione sul price cap slitta pertanto alle prossime settimane. Le cinque misure per contrastare la crisi dei prezzi dell'energia, che stanno mettendo in ginocchio famiglie e imprese, confermate dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen hanno invece riscosso posizioni più uniformi. I ministri condividono la proposta di un tetto fissato 200 euro per megawattora sul prezzo dell'elettricità prodotta da fonti alternative al gas che al momento stanno realizzando utili inattesi e non riflettono i costi di produzione. Sostegno dei ministri, infine, sui contributi di solidarietà per aiutare le aziende e al piano coordinato per diminuire i consumi di elettricità.
Corrado Cimador