Secondo le rivelazioni del Financial Times la bozza include la rinuncia da parte dell'Ucraina all'adesione alla Nato e la promessa di non ospitare basi straniere o armi in cambio della protezione da parte degli alleati. Le garanzie occidentali per la sicurezza ucraina potrebbero rivelarsi un "grande ostacolo ad ogni accordo, così come i territori conquistati dalla Russia nel 2014", spiega ancora il quotidiano. La Casa Bianca ha messo intanto in guardia sulle conseguenze e le implicazioni di un possibile uso di armi chimiche e biologiche in Ucraina da parte della Russia. A lanciare l'avvertimento è il consigliere alla sicurezza nazionale Jack Sullivan in un colloquio telefonico con il suo omologo russo, il generale Nikolay Patrushev. Sullivan è tornato inoltre a ribadire la chiara e ferma opposizione degli Stati Uniti all'ingiustificata invasione dell'Ucraina. Da parte sua Patrushev ha definito inaccettabili i tentativi di Kiev di tirare per le lunghe il processo negoziale su istruzioni dall'esterno. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è tornato intanto a rivolgersi al Congresso degli Stati Uniti per rinnovare i suoi appelli per un maggiore aiuto e una linea più dura contro la Russia. Richieste in parte già soddisfatte da Joe Biden, che ha annunciato lo stanziamento di ulteriori 200 milioni di dollari in aiuti. Per quanto concerne l'operazione militare in Ucraina, il leader del Cremlino Vladimir Putin sostiene che si sta sviluppando con successo e secondo i piani. Al contempo ha ribadito che l'obiettivo della Russia non è occupare l'Ucraina; l'intervento è stato infatti motivato dalla necessità di garantire la propria sicurezza. In risposta alle richieste di Kiev in merito a misure provvisorie, la Corte internazionale di giustizia ha chiesto alla Russia la sospensione immediata delle operazioni militari nel Paese. Questa emette verdetti vincolanti e senza appello, ma non dispone di alcuno strumento per imporne il rispetto.
Maja Novak