Mancano circa due mesi alle prossime elezioni europee e la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, in corsa per un secondo mandato, deve difendersi da alcune pesanti accuse che le vengono mosse: da una parte l'enorme scandalo Pfizer che la vede al centro di uno scambio di messaggi privati con l'amministratore delegato dell'azienda su un accordo di fornitura di vaccini Covid 19; dall'altra la nomina dell'europarlamentare e compagno di partito Markus Pieper che risulta alquanto insolita in quanto altri candidati pare avessero maggiori qualifiche di quest'ultimo.
Alcuni commissari europei hanno messo in dubbio la trasparenza e l'imparzialità della scelta fatta settimane fa da von der Leyen "per compiacere" il partito tedesco CDU - Unione cristiano democratica - in vista delle elezioni di giugno. Nell'emendamento presentato dai Verdi, che chiede l'immediato annullamento dell'incarico di Pieper, approvato dall'Eurocamera con 382 voti favorevoli, 144 contrari e 80 astenuti viene osservato "con preoccupazione che il candidato è un deputato uscente del partito politico tedesco della Presidente della Commissione e si invita l'organo a porre rimedio alla situazione."
I portavoce della Commissione europea però hanno da subito respinto tutte le accuse dichiarando che la nomina è avvenuta in conformità con tutte le procedure e le normative interne. Hanno inoltre ricordato di essere "autonomi nella scelta della squadra di lavoro." Un altro rappresentante ha sottolineato invece che la Commissione ha sempre rispettato e continuerà a rispettare le posizioni del Parlamento e risponderà, come da prassi, a tutte le valutazioni che le verranno poste. Nonostante le polemiche e i malcontenti venutisi a creare negli ultimi giorni, Pieper, che non ha mai risposto in merito alla vicenda ha dichiarato di essere impaziente di assumere l'incarico, il quale dovrebbe iniziare entro pochissimi giorni.