Quasi un miliardo di fatturato nel primo semestre del 2024, e un aumento del 4,7 per cento delle esportazioni. Sono i numeri del mercato del vino italiano negli Stati uniti, emersi nel corso della prima edizione del Vinitaly Usa di Chicago, che ha riunito nella città dell’Illinois oltre 230 espositori, in rappresentanza di 1.600 etichette.
Secondo i dati diffusi dall'Osservatorio Federvini, in collaborazione con Nomisma, gli Stati Uniti si confermano la prima destinazione per l'export di vini italiani, pari al 29 per cento delle vendite a livello globale, con 939 milioni di euro di fatturato nel primo semestre del 2024, in aumento del 4,7 per cento in valore rispetto allo stesso periodo del 2023. Le vendite di vino italiano in America sono cresciute del 188 per cento in 20 anni.
A fare la parte del leone sul mercato statunitense sono i vini fermi, che nel primo semestre 2024 hanno fatto registrare un fatturato pari a 668 milioni di euro, mentre gli spumanti si sono fermati a 260 milioni. Il Prosecco rimane il vino preferito anche in terra americana, con vendite per 225 milioni di euro nel primo semestre, in crescita rispetto all’anno precedente, ma aumentano secondo i dati anche le richieste di vini rossi toscani e piemontesi e dei bianchi siciliani.
Presente al Vinitaly Usa anche una delegazione del Friuli Venezia Giulia, composta sia da rappresentanti istituzionali sia da singoli produttori, guidata dall'assessore regionale alle Risorse agroalimentari, forestali e ittiche Stefano Zannier, che ha sottolineato come “il Friuli Venezia Giulia sia già conosciuto negli Stati Uniti come nome di rilievo e come eccellenza per le produzioni vinicole, in particolare per i vini bianchi”.
Alessandro Martegani