Foto: AP
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"Vent'anni fa, quando ero ancora senatore, ho sostenuto con forza l'ingresso della Slovenia nella Nato". Così il presidente statunitense, Joe Biden, durante l'incontro con il primo ministro sloveno, Robert Golob. "Sapevo allora, come lo so oggi, che siamo più forti e più sicuri quando stiamo insieme a buoni partner come voi", ha aggiunto. "Lo vediamo nel sostegno all'Ucraina, lo vediamo negli sforzi per sostenere la democrazia e la prosperità nei Balcani occidentali", ha detto ancora il presidente degli Stati Uniti, ricordando la partecipazione della Slovenia al grande scambio di prigionieri tra la Russia e l'Occidente quest'estate. "Con un piccolo aiuto da parte di veri amici, niente è impossibile", ha affermato invece il premier sloveno.
In primo piano all'incontro tra Golob e Biden anche numerose questioni di politica estera di interesse comune e della collaborazione tra i due paesi nel campo dell'energia pulita e delle tecnologie avanzate nonché di un approccio congiunto ai Balcani occidentali, un'area di interesse strategico sia per gli Stati Uniti che per la Slovenia.
I due leader hanno parlato inoltre della situazione in Medio Oriente, della necessità di una soluzione diplomatica allo scontro tra Israele e Hezbollah; inoltre hanno discusso riguardo la protezione dei civili, di una soluzione alla crisi umanitaria a Gaza e di un accordo sul cessate il fuoco che garantirebbe il rilascio degli ostaggi.
"Biden ha sottolineato poi la necessità di aumentare gli investimenti nella difesa per garantire che la Nato disponga di risorse adeguate ad affrontare le sfide future", si legge in una nota della Casa Bianca.
Secondo Robert Golob, comunque, la sua visita a Washington rispecchia la reputazione della Slovenia e della sua politica estera nell'ultimo periodo, quando il paese è diventato anche membro non permanente del Consiglio di sicurezza Onu.
Golob è anche il primo premier sloveno in 18 anni che il presidente americano ha ospitato in visita di lavoro.