La decisione del presidente Joe Biden arriva dopo mesi di pressioni da parte di Kiev e in un momento particolarmente delicato; questa sarebbe stata presa in risposta all'integrazione delle truppe nordcoreane nelle operazioni militari russe, una mossa che Washington considera una minaccia strategica. Tuttavia, funzionari statunitensi minimizzano l'impatto della misura sull'esito complessivo del conflitto, sottolineando che il suo obiettivo principale è inviare un chiaro messaggio a Pyongyang. Stando al quotidiano francese Le Figaro, alla decisione di Biden avrebbero già fatto eco Francia e Regno Unito, consentendo all'Ucraina di utilizzare i loro missili SCALP e Storm Shadow per attacchi mirati in territorio russo. In un commento alla stampa, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha evitato di confermare esplicitamente l'avvio di nuovo operazioni, sottolineando che gli attacchi non si eseguono a parole e non vengono annunciati. "I missili parleranno da soli", ha detto, ricordando i punti chiave del suo "Piano della vittoria", che prevede il rafforzamento delle capacità di attacco a lungo raggio dell'Ucraina. Immediata anche la reazione del Cremlino; stando al presidente Vladimir Putin la decisione dell'amministrazione americana potrebbe esser interpretata come un coinvolgimento diretto dei Paesi della Nato nel conflitto. Gli Stati Uniti avrebbero intrapreso una strada sbagliata anche secondo Donald Trump Jr, figlio del magnate e presidente eletto Donald Trump, che ha accusato Biden di voler far scoppiare la Terza Guerra Mondiale, sottolineando come l'approccio bellico dell'attuale amministrazione contrasti nettamente con la visione pacifica del padre. L'escalation si inserisce in un quadro di crescente intensità del conflitto, con la Russia che nelle ultime ore ha lanciato un massiccio attacco contro le infrastrutture energetiche ucraine, causando 11 vittime civili. La decisione americana potrebbe quindi rappresentare un punto di non ritorno, intensificando ulteriormente il confronto anche sul piano internazionale
M.N.