La Cina dopo aver mediato tra Iran e Arabia Saudita, Paesi che hanno ripreso dopo molti anni i rapporti diplomatici e raggiunto un accordo che potrebbe cambiare le sorti della guerra nello Yemen e il mercato di idrocarburi, scende ora in campo per portare a un tavolo di pace Mosca e Kiev. La Cina è preoccupata per un'escalation della guerra in Ucraina e confida che Mosca e Kiev tengano colloqui di pace. Il ministro degli esteri cinese Qin Gang ha avuto un colloquio telefonico con il suo omologo ucraino Kuleba, secondo quanto riferito dai media di Pechino, i quali hanno precisato che Qin ha invitato Russia e Ucraina a far ripartire i colloqui di pace il prima possibile. In una nota della diplomazia cinese si evidenzia di temere che il conflitto possa degenerare fino al punto di coinvolgere altri Paesi, e quindi andare fuori controllo e che i colloqui devono riprendere in tempi brevi alla ricerca di un accordo politico per quanto difficili e impegnativi possano essere. Il colloquio tra i due capi diplomazia è stata un'anteprima del colloquio che il leader cinese, Xi Jinping, dovrebbe avere con il presidente ucraino Volodimir Zelensky. Colloquio video, il primo dall'inizio dell'attacco russo in Ucraina, che dovrebbe abbinarsi alla visita di XI a Mosca, per un incontro con Vladimir Putin, prevista per la prossima settimana.
A differenza dell'intesa iraniano-saudita, mediata da Pechino, e raggiunta dopo lunghi colloqui e un lavoro durato anni, una pace o per lo meno una distensione tra Russia e Ucraina appare assai ardua. Russi e ucraini combattono una guerra che Kiev considera di aggressione e che Mosca vede come uno sforzo esistenziale. Pechino però appare fermamente convinta nella possibilità di riuscita. Recentemente ha presentato un documento di posizionamento in 12 punti in cui ha esortato entrambe le parti ad accettare una graduale de-escalation che porti a un cessate il fuoco globale. Il piano però da entrambe le parti è stato accolto con un certo scetticismo. Sarà perché Pechino si è astenuta dal condannare la Russia per l'invasione dell'Ucraina, come pure sull'annessione delle quattro province ucraine. Pure Washington e Bruxelles hanno riservato al piano un'accoglienza tiepida. Il piano chiede la protezione dei civili e il rispetto della sovranità reciproca e si ispira a principi molto generici utili più che altro ad avere un ruolo in futuro, quando le condizioni sul campo raggiungeranno un condiviso equilibrio, urge quindi un’apertura prima che Ucraina e Russia chiudano la porta a una soluzione politica, a prescindere da quanto sia difficile e impegnativa la situazione.
Corrado Cimador