Il tasso di disoccupazione giovanile lo scorso anno è stato pari al 13 percento, in leggero calo rispetto al 13,8 percento del 2019 ovvero del periodo pre-Covid. L'ILO, l'Organizzazione internazionale del Lavoro riferisce che nel 2023, quasi 65 milioni di persone di età compresa tra i 15 e i 24 anni in tutto il mondo erano disoccupate, una cifra che, stando alle previsioni, dovrebbe diminuire sostanzialmente nel 2024 e nel 2025. Nonostante si sia toccato il tasso di disoccupazione giovanile più basso da oltre un decennio, la situazione non è comunque omogenea in tutto il mondo. Una tendenza inversa emerge infatti dai dati riguardanti i Paesi Arabi, l'Asia orientale, il sud-est asiatico e il Pacifico dove i valori sono stati più elevati nel 2023 rispetto al 2019. Il rapporto mette inoltre alla luce i diversi ostacoli alla transizione di successo dei giovani nel mondo del lavoro. Preoccupa, infatti, l'alta percentuale di NEET ovvero di ragazzi che non studiano e non lavorano oppure non hanno il livello adeguato di istruzione. Questi, evidenzia l'ILO, affrontano numerose difficoltà nell'ottenere un impiego dignitoso, soprattutto nelle economie emergenti e nei paesi in via di sviluppo. Tra i giovani lavoratori dilaga inoltre l'ansia a causa della precarietà del lavoro. A livello globale, oltre la metà opera infatti nell'economia informale. Solo nelle economie a medio-alto reddito la maggior parte dei giovani in età di lavoro riesce ad ottenere un impiego regolare e sicuro.
M.N.