Foto: Reuters
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Il Corpo delle guardie della rivoluzione islamica in Iran ha dichiarato di avere attaccato "centri di spionaggio e gruppi terroristici anti-iraniani" a Erbil, in Iraq. Attacchi missilistici sono stati sferrati anche contro gli "autori delle operazioni terroristiche nella Repubblica e soprattutto contro lo Stato Islamico in Siria". Secondo il Consiglio di Sicurezza della Regione del Kurdistan iracheno, gli attacchi nei pressi di Erbil, "sono avvenuti con una serie di missili balistici". 4 le vittime civili, tra cui anche un bambino, 6 invece i feriti. Il pretesto per l'attacco, ha precisato il Consiglio di sicurezza, "è infondato e completamente respinto. Erbil non è stata una fonte di minaccia per nessuno. Questi attacchi rappresentano una chiara violazione della sovranità irachena", ha aggiunto. "Il governo federale iracheno e la comunità internazionale devono opporsi a questo".
Il Ministero degli Esteri iracheno ha condannato fermamente "l'aggressione". Si tratta di un "attacco alla nostra sovranità", ha detto. "Adotteremo misure legali contro l'aggressione a Erbil, compreso il ricorso al Consiglio di Sicurezza", ha aggiunto e affermato ancora di aver convocato l'incaricato d'affari iraniano a Baghdad per consegnare una "lettera di protesta".
Il portavoce del Ministero degli Esteri iraniano intanto ha detto che Teheran "rispetta la sovranità e l'integrità territoriale degli altri paesi", ma allo stesso tempo sta usando il suo "diritto legittimo e legale per scoraggiare le minacce alla sicurezza nazionale. Dopo che il nemico ha sbagliato i calcoli prendendo di mira la Repubblica islamica", ha aggiunto, "l'Iran ha reagito con le sue elevate capacità di intelligence in un'operazione precisa e mirata contro il quartier generale dei colpevoli".
Al contempo giunge notizia che 3 droni armati sono stati abbattuti mentre sorvolavano l'aeroporto di Erbil, dove sono collocate le forze Usa e della coalizione internazionale. A renderlo noto il servizio antiterrorismo del Kurdistan iracheno.
E anche la Turchia ha dichiarato di aver effettuato nella notte attacchi contro militanti curdi nel nord dell'Iraq e in Siria e di aver distrutto 23 obiettivi. Le attività militari nella zona sono state intensificate dopo che venerdì scorso 9 soldati turchi sono stati uccisi negli scontri con i militanti del PKK curdo nel nord dell'Iraq.