Ammonta a più di 1.600 il numero dei combattenti mercenari siriani trasferiti nei campi di addestramento turchi che attendono di essere mandati in Libia per combattere a fianco delle forze del premier al-Sarraj, contro l'offensiva del generale Haftar. A renderlo noto l'Osservatorio siriano per i diritti umani, che in precedenza stimava circa 1000 miliziani presenti nei campi turchi oltre ai 300 già presenti a Tripoli. Secondo l'Ansa che cita fonti vicine all'ong siriana, i combattenti sarebbero giunti dall'area di Afrin, l'ex enclave curda nel nord della Siria. Giovedì il Parlamento turco, convocato in sessione straordinaria, voterà la mozione che autorizza l'invio dell'esercito in Libia a sostegno di al-Sarraj. Il 7 gennaio, come richiesto dal ministro degli Esteri italiano, Luigi Di Maio, favorevole ad una soluzione diplomatica della questione come diversi suoi omologhi, giungerà invece a Tripoli una missione europea. Proprio contro l'arrivo della delegazione europea e a sostegno dei protocolli d'Intesa tra Erdogan e Serraj è stata convocata nella capitale libica una manifestazione indetta dalla componente islamista dell'Assemblea Nazionale Libica. Il gruppo ha dichiarato il proprio netto rifiuto alla visita dell'l'Alto rappresentante dell'Ue per la politica estera Borell e dei ministri degli Esteri di Italia, Germania, Regno Unito e Francia in Libia. Della questione Libia hanno discusso telefonicamente anche la Cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente russo Vladimir Putin, i due avrebbero parlato dell'importanza di rafforzare l'impegno politico e diplomatico per risolvere la crisi nel paese. La Cancelliera tedesca ha discusso di ciò anche direttamente con il presidente turco Erdogan.
Danijel Konestabo
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