"Essere alla Presidenza del Consiglio di sicurezza è una cosa molto importante. Cosa si aspetta a Lubiana? Lubiana si aspetta forse di porre le basi per cominciare a risolvere le crisi, forse quella in Ucraina o quella nel Medio Oriente. La situazione non è facile. Per questo credo che questa Presidenza forse sarà un nuovo inizio, forse ci sarà qualche iniziativa, ma 30 giorni, non sono tanti e in 30 giorni non si può fare molto".
"Forse si potrebbe creare un ponte per restaurare il dialogo e per avviare le negoziazioni tra Ucraina e Russia. Questo potrebbe essere uno degli obiettivi della presidenza slovena, ma ci vorrebbe ben più di un mese. Trenta giorni sono pochi".
Settembre è un mese che abbastanza anche critico visto anche quello che sta accadendo sul campo.
"A settembre la diplomazia riprende in pieno la sia attività. Per questo le iniziative che saranno sul tavolo del Consiglio di sicurezza saranno molte e molto importanti, se poi saranno adottate delle misure è un'altra questione".
La Slovenia si sta in qualche modo interrogando sulla sua collocazione geopolitica. Siamo in un momento di passaggio.
"Io penso di no. Molto fa parte solo di quello che è il dibattito interno. Per la politica internazionale niente cambia. La Slovenia è un membro della NATO, così sarà anche dopo il 30 settembre".