Uno dei mali che affligge la popolazione mondiale è l'abbandono scolastico, milioni di bambini non sanno né leggere e né scrivere, ma sono anche tanti i bambini che abbandonano gli studi per lavorare e per partecipare al sostegno delle famiglie. L'Organizzazione delle Nazioni unite per l'educazione, la scienza e la cultura - UNESCO - che ha visto la luce ufficialmente nel 1946 - opera con lo scopo di promuovere la pace e la comprensione tra le nazioni con l'istruzione, la comunicazione e l'informazione, e oggi per la prima volta celebra la Giornata Mondiale dell'Educazione proprio per sensibilizzare su un problema molto grande come l'analfabetismo nel mondo. Sono 265 milioni i bambini e gli adolescenti in tutto il mondo che non frequentano la scuola e 617 milioni quelli che non sanno leggere, scrivere e fare i calcoli. Sono giovani ostacolati dalla povertà, dalla discriminazione, dai conflitti armati, dalle emergenze e dagli effetti dei cambiamenti climatici. Permettere ai bambini di frequentare la scuola anche in contesti emergenziali significa non solo restituire loro una condizione di normalità all'interno di un ambiente conosciuto e protetto, ma soprattutto sviluppare la loro capacità di reagire di fronte a traumi e paure. L'UNESCO opera in particolare in aree segnate da guerre civili, crisi politiche, sociali ed economiche. In questi contesti mancano le risorse fondamentali affinché vengano erogati i servizi scolastici di base, e in questi Paesi l'Unesco si impegna con interventi di ristrutturazione degli edifici scolastici, fornitura di kit didattici, supporto psicosociale a genitori e bambini, corsi per insegnanti e attività di sensibilizzazione per promuovere il diritto allo studio.
Corrado Cimador