È uno dei dolcificanti più diffusi in commercio, un composto artificiale che viene utilizzato come alternativa allo zucchero. Sono anni ormai che si discute dei danni che questi prodotti causano sull’uomo, prodotti che però sono ormai diventati di uso comune, l’esempio più banale lo troviamo nella Coca cola zero. È da tempo che gli effetti collaterali dell’aspartame vengono studiati ma ad oggi non esiste ancora alcuna certezza scientifica sulla presunta cancerogenicità di questo composto, che dall’Ente statunitense e mondiale preposto alla regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici, viene considerato come un dolcificante sicuro. L’aspartame è presente in numerosi prodotti, a partire dalle bevande e cibi industriali e persino in alcuni farmaci. La prima valutazione effettuata all’inizio degli anni Ottanta confermò la sua sicurezza definendo una dose massima giornaliera equivalente a 40mg per chilo di peso corporeo. E dopo più di quarant’anni di distanza, sta per arrivare una nuova valutazione da parte dell’Istituto specializzato nella ricerca sul cancro dell’Oms che stabilirà la capacità della sostanza di favorire lo sviluppo di tumori. Il lavoro di ricerca e analisi si è riunito dal 6 al 13 giugno scorsi, mentre in questi giorni è in corso la riunione di un gruppo di lavoro differente dal primo, che dovrà decidere la dose “sicura” per il composto. L’Istituto ha spiegato che le due valutazioni sono complementari, ed è proprio per questo che verranno rese disponibili insieme il prossimo 14 luglio. Nonostante per ora non siano trapelate troppe informazioni, sembra che l’aspartame verrà inserito nella categoria dei “possibili cancerogeni” in cui al momento sono presenti altre 322 sostanze. Non resta che attendere la data della pubblicazione della monografia per capire se questo dolcificante così diffuso è effettivamente un rischio per l’uomo.
B.Ž.