Si tratta di un missile da crociera a lungo raggio con capacità stealth, che permette quindi di diminuire la propria evidenza all’osservazione nemica, sviluppato grazie alla collaborazione tra Regno Unito e Francia. La conferma è arrivata dal ministro della Difesa britannico, il quale ha sottolineato che “questa fornitura completa gli altri sistemi d’arma già inviati a Kiev” e che “consentirà all’Ucraina di respingere le forze russe dal suo territorio”. Anche il primo ministro britannico ha spiegato che il Paese deve aiutare le forze ucraine in modo che possano proteggere le loro città dalle bombe russe e dai droni iraniani, per questo motivo ha confermato che “il Regno Unito sarà il primo paese a fornire all’Ucraina armi a lungo raggio”. Com’è stato spiegato, un missile di questo genere, “con una gittata di oltre 250 chilometri è appena inferiore alla capacità dei sistemi missilistici tattici dell'esercito di superficie prodotti negli Stati Uniti, che Kiev chiede da tempo ma che l'amministrazione Biden ha finora rifiutato di inviare”.
Dopo la decisione di Londra, è arrivata immediatamente una risposta dal Cremlino. “Siamo molto negativi su queste consegne, ciò richiederà una risposta adeguata da parte dei nostri militari, che naturalmente prenderanno le decisioni appropriate” ha detto il loro portavoce. Nel frattempo però, sono arrivate altre notizie dalle forze russe, e sembra che abbiano raggiunto un punto di svolta a Bakhmut, dove da mesi sono in corso intensi combattimenti. La città ucraina, dove vivevano circa 70 mila persone prima dell’inizio del conflitto, attualmente è rimasta senza popolazione civile. L’avviso sui progressi russi è arrivato solo pochi giorni dopo le dure critiche del capo del gruppo mercenario Wagner, il quale ha accusato una delle unità russe di aver abbandonato le proprie posizioni nella città ucraina. Kiev era da tempo che avvertiva sul fatto che Bakhmut fosse di fondamentale importanza per il contenimento delle forze militari russe su tutto il fronte orientale, strategia che avrebbe dovuto ridurre la capacità della Russia di una nuova offensiva, e di conseguenza far guadagnare tempo all’Ucraina per prepararsi alla propria controffensiva.
B.Ž.