Foto: Reuters
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Imram Ahmed, Ceo di Center for Countering Digital Hate, sottolinea che l'assenza di una verifica dei fatti dimostra che l'attività di Musk nel contenere la diffusione delle bufale "sta fallendo, con il parallelo aumento del rischio di portare alla violenza nel mondo reale".
Secondo il rapporto, sull'account X di Musk dal 1 gennaio al 31 luglio di quest'anno, sono stati pubblicati 50 post contenenti affermazioni sulle elezioni statunitensi che poi è stato dimostrato da fact-checker indipendenti, essere falsi.

I post vanno dalle accuse ai democratici di aver importato elettori per ottenere più voti alla promozione di teorie cospirative, secondo cui il sistema elettorale americano è vulnerabile alle manomissioni.

Sulla prima accusa il sito di fact checking Politifact ha ricordato i 3,6 milioni di immigrati fatti uscire dagli Stati Uniti sotto l'amministrazione del presidente Biden tra febbraio 2021 e settembre 2023.

Sulle attività di voto, il Brennan Center for Justice, un istituto di diritto e politica senza scopo di lucro, ha definito i casi di frode elettorale "estremamente rari" e ha osservato che tutti gli stati hanno "vari livelli di sicurezza per proteggersi dagli illeciti".

Uno dei post di Musk presentava persino un deepfake generato dall'IA della candidata democratica e attuale vicepresidente Kamala Harris che dice: "Sono il tuo candidato democratico alla presidenza perché Joe Biden si è finalmente reso conto di dover lasciare il passo alla senilità".

Questi post falsi sarebbero stati visualizzati in totale circa 1,2 miliardi di volte.

Davide Fifaco