Foto: Reuters
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Una parola che riflette profondamente gli eventi e le discussioni che hanno segnato l’anno appena trascorso. Oltre 6.200 persone hanno partecipato alla votazione, dimostrando un interesse crescente per questa iniziativa. I partecipanti potevano scegliere tra undici parole, e quella che ha ottenuto il maggior numero di voti, pari al 45%, è stata genocidio. La scelta di questo termine come parola dell'anno riflette una “crescente consapevolezza e discussione pubblica su temi legati alla violenza di massa e alle violazioni dei diritti umani, evidenziando l'importanza di affrontare e prevenire tali atrocità nella società contemporanea”.
Tra le altre parole proposte, si trovano termini che rispecchiano le sfide e i cambiamenti della vita moderna, le spese dell’energia elettrica, ma anche il settore sanitario, nello specifico la possibilità per i medici di operare sia nel settore pubblico che privato. La responsabile del progetto, Simona Klemenčič, ha chiarito che la parola dell’anno “è un’illustrazione, non una competizione; si tratta di un insieme di parole che hanno suscitato grande interesse nell’ultimo anno”. Inoltre, ha precisato che non possono essere considerati nomi di atleti, politici o benefattori, ma solo parole che rappresentano concetti nuovi o particolarmente rilevanti. Oltre alla parola dell’anno 2024, è stato annunciato anche il neologismo dell’anno: una traduzione del termine inglese “overtourism”, che indica il fenomeno del turismo eccessivo. È stato inoltre proclamato il gesto dell’anno, un’iniziativa curata dalla Federazione delle associazioni dei non udenti e degli audiolesi della Slovenia, che ha scelto il gesto della pace, definendolo un segnale forte e simbolico di speranza e unità.
L'iniziativa della parola dell’anno, introdotta nel 2016, invita il pubblico a proporre e votare le parole che meglio rappresentano lo spirito del tempo. Le proposte per la parola del 2025 sono già aperte e possono essere inviate sul sito web dedicato.

B.Z.