Dopo la conferma di tutti i 40 mandati si è passati alla votazione per il Presidente del Consiglio di Stato, i candidati espressione dei gruppi d’interesse erano tre Jožef Školc, Bojan Kekec e Marko Lotrič. Nessuno dei tre candidati non ha ricevuto il numero minimo dei voti necessario per essere eletto, ossia 21. Il più votato è risultato Marko Lotrič con 15 preferenze, seguito da Jožef Školč con 13 e Bojan Kekec che ne ha raccolte 10. Nemmeno la seconda votazione, ridotta ai primi due candidati, ha sortito l'elezione del presidente del Consiglio di stato, Školč ha ottenuto 15 voti, mentre Lotrič 12, altrettante invece le schede non valide. A quel punto la seduta è stata sospesa da Stanislav Pejovnik il quale ha l’arduo compito di guidare le sedute fino all’elezione del Presidente, dopo una serie di pause consultive è stato deciso che i lavori riprenderanno lunedì; il Consiglio di Stato viene composto da 22 rappresentanti delle comunità locali e 18 rappresentanti dei cosiddetti “interessi funzionali”. Urška Klakočar Zupančič, Presidente della Camera di Stato nel suo intervento iniziale ha detto che i consiglieri si stanno prendendo delle grandi responsabilità in un periodo che ci riserverà sicuramente molte sfide “Mi auguro che lavoreranno in modo costruttivo e per il bene comune” ha detto la Klakočar Zupančič considerando attualmente il consiglio di stato tra le Camere alte più deboli in Europa, “pur non avendo una funzione legislativa, indubbiamente incide con le sue competenze, non solo legislative, ma soprattutto attraverso la formulazione dei suoi pareri, proposte e iniziative. In questo momento, ha detto inoltre la Klakočar Zupančič, il consiglio di stato è in grado di collegare la società civile, la politica e gli interessi rappresentati dai consiglieri permettendo di portare nello spazio politico conoscenze specifiche, competenze aggiornate e soluzioni. Alojz Kovšča il quale ha guidato fino ad ora il Consiglio di stato, ha detto che si lascia alle spalle un mandato molto turbolento e segnato dalla crisi determinata dal covid19 “indubbiamente abbiamo realizzato molte cose, molte potevano essere fatte meglio”.

Dionizij Botter

Foto: BoBo/Borut Živulović
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