Il Coronavirus in Slovenia ancora non si ferma ma, nonostante alcune oscillazioni, giorno dopo giorno sembra rallentare la sua corsa.
Secondo l'ultimo bilancio aggiornato i nuovi positivi accertati sono otto, sette in meno rispetto al bollettino precedente, portando a 1396 i casi di infezione da Covid-19 nel Paese. I decessi dall'inizio dell'epidemia sono 82, i pazienti attualmente ricoverati 80, di cui 23 in terapia intensiva. Nella giornata di sabato (a cui si riferiscono i dati) sono stati eseguiti quasi 800 tamponi, ora vicini a quota 50 mila. Otto, come detto, i nuovi positivi, fra cui un caso - asintomatico - è stato individuato attraverso l'indagine, attualmente in corso, su un campione rappresantivo della popolazione coordinata dall'Istituto nazionale di microbiologia e immunologia. I test predisposti, che sono due, di positività al Covid e il test sierologico, potranno fornire un quadro più reale della diffusione dell'epidemia in Slovenia, un'informazione utile per poter organizzare le fasi del post lock-down. Anche sulla base dei risultati di questa ricerca intende muoversi il governo, in vista di un ulteriore allentamento delle misure restrittive previsto nei mesi di maggio e di giugno.
Ad oggi il maggior numero di contagi si registra nella capitale: Lubiana è a quota 247. Seguono Šmarje pri Jelšah con 167, Ljutomer con 116, Metlika con 70. Molto contenuti e senza variazioni i dati relativi alla costa: il Comune di Capodistria registra 13 infetti, Isola e Pirano entrambe 4, Ancarano zero.
È un fatto che tanti sloveni, non toccati da lutti e sofferenze, si sentono ormai al riparo dal virus "fantasma". E tuttavia il neodirettore dell'Istituto nazionale di sanità pubblica, Milan Krek, interpellato in questi giorni dall'agenzia STA, ha attribuito la risalita dei contagi registrata venerdì scorso (15 a fronte dei 7 del giorno prima) proprio al mancato rispetto delle restrizioni in occasione delle festività pasquali. Limitazioni come il divieto di assembramento o di uscire dal proprio Comune, ha sostenuto il dottor Krek, sono necessarie e urgenti e andranno osservate rigorosamente anche durante il ponte del Primo maggio se non si vuole assistere a una nuova impennata.
C'è comunque da dire che nel weekend le multe comminate dalla polizia per violazione dei divieti sono state meno di quelle di una settimana fa. E molti sindaci hanno voluto ringraziare i loro concittadini per il senso di responsabilità dimostrato in questo periodo.
Ornella Rossetto