Sempre meno "festa" e sempre più giorno di riflessione sulla condizione femminile l'Otto marzo, simbolo delle tante, difficili, a volte drammatiche battaglie intraprese dalle donne per conquistare rispetto, vedersi riconosciuto un ruolo nella società che non sia solo quello di mogli e madri. "Donne al comando, come raggiungere la parità nel mondo post Covid" è il tema scelto per questo Otto marzo dall'Onu. Se infatti "la piena ed effetttiva partecipazione delle donne e il processo decisionale nella vita pubblica, cosi' come l'eliminazione della violenza" sono da tempo al centro di una campagna internazionale, la pandemia ha messo in luce sia il ruolo cruciale delle donne nella lotta al Covid sia il prezzo della crisi che queste hanno pagato. Le donne sono state e restano in prima linea nella pandemia come operatrici sanitarie. Nell'Unione europea, dei 49 milioni di addetti nel settore, uno dei più esposti al virus, ben il 76 % sono donne. E sempre nell'UE le donne rappresentano l'82% degli addetti alle casse e quasi la totalità delle persone impiegate nei lavori domestici e assistenziali. Donne che ora rischiano di portarsi dietro un onere sproporzionato, colpite come sono duramente dalla disoccupazione innescata dal Covid. Ma non solo, i lockdown hanno portato a un aumento dei casi di violenze domestiche, come sostiene ancora - dati alla mano - il Parlamento europeo, che ha perciò sottolineato la necessità di affrontare simili disuguaglianze, che aggravano lo squilibrio di genere ai danni delle donne e rappresentano una minaccia ai progressi fatti finora. La strada da percorrere, per la parità, in Europa è ancora lunga. In base all'indice sull'uguaglianza di genere, l'UE ha un punteggio del 68%, e al ritmo attuale ci vorranno non meno di 60 anni per raggiungere un'effettiva parità. Intanto anche in Slovenia oggi numerose iniziative si focalizzeranno sulle difficoltà con cui si confrontano le donne. Mentre sul versante dell'occupazione i Sindacati liberi avanzano una serie di rivendicazioni, fra queste che nel piano nazionale per la ripresa sia tenuta in considerazione anche la voce delle donne, oltre a investimenti nell'assistenza, incentivi per l'occupazione giovanile femminile e il contenimento del precariato.
Ornella Rossetto