L'approvazione del testo in plenaria è arrivata ad ampia maggioranza con 523 voti favorevoli, 46 contrari e 49 astenuti. Le nuove norme mettono fuori legge alcune applicazioni di IA che minacciano i diritti dei cittadini. Tra queste, i sistemi di categorizzazione biometrica basati su caratteristiche sensibili e l'estrapolazione indiscriminata di immagini facciali da internet o dalle registrazioni dei sistemi di telecamere a circuito chiuso per creare banche dati di riconoscimento facciale. Saranno vietati anche i sistemi di riconoscimento delle emozioni sul luogo di lavoro e nelle scuole, i sistemi di credito sociale e i sistemi che manipolano il comportamento umano o sfruttano le vulnerabilità delle persone. Obblighi chiari anche per quel che riguarda i sistemi di intelligenza artificiale che potrebbero arrecare danni significativi alla salute, ai diritti fondamentali, all'ambiente e alla democrazia. Tra questi rientrano gli usi legati all'istruzione e formazione professionale, all'occupazione, ai servizi pubblici e privati di base come, ad esempio, l'assistenza sanitaria e le banche.
I modelli di IA che stanno rapidamente proliferando dovranno rispettare le regole sul copyright mentre quelli più potenti dovranno soddisfare ulteriori requisiti di sicurezza. Con quest'importante via libera, l'obiettivo è di creare un ecosistema di Intelligenza artificiale sicuro, responsabile ed etico. Un passo avanti per un futuro lungimirante con un'Unione che si conferma essere all'avanguardia nella regolamentazione di questa tecnologia emergente con una novità che, presto, potrebbe ispirare altri Paesi a seguire il suo esempio. Un passo ritenuto necessario da molti, per garantire sviluppo e utilizzo corretto, tenendo comunque conto dei rischi e dei benefici per la società. "Oggi è una giornata storica. Democrazia 1 - Lobby 0. Regolamentiamo il meno possibile, ma quanto necessario" ha dichiarato su X Thierry Breton, Commissario europeo al mercato interno.
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