Il sospettato aveva presentato la domanda di asilo in Belgio nel 2019, richiesta che venne rifiutata un anno dopo, come ha fatto sapere il ministro della Giustizia, perché noto per atti sospetti, come tratta di esseri umani, soggiorno illegale e pericolo per la sicurezza dello Stato. Dopo la decisione negativa arrivata nel 2020, l’uomo è scomparso dai radar, venendo ufficialmente cancellato dall’anagrafe nazionale del comune il 12 febbraio 2021. Sue notizie sono tornate alla luce all’inizio di quest’anno, ha continuato a spiegare il ministro, quando “avrebbe minacciato un occupante di un centro di asilo tramite i social media” che lo denunciò, aggiungendo che l’interessato era stato condannato per terrorismo in Tunisia.
L’uomo questa mattina, in uno scontro con la polizia, è stato colpito al torace e trasportato in ospedale, viaggio durante il quale ha perso la vita. Nonostante ciò, sembra che almeno un’altra persona sia attualmente ricercata dalla polizia belga, come hanno riportato i media locali, infatti non è stato escluso che il presunto autore dell’attentato abbia agito insieme a dei complici. Nel frattempo, gli investigatori stanno indagando sulla “possibile presenza di una cellula terroristica” che potrebbe esserci dietro l’attacco. Proprio per questo a Bruxelles resta in vigore il livello di allerta 4, il più elevato, sinonimo di minaccia terroristica “grave e imminente”, ed è stato convocato un Consiglio di sicurezza nazionale per rivalutare le misure di sicurezza disposte a seguito dell’attentato.
B.Ž.