Dopo una lunga riunione il governo britannico ha dato il via libera alla bozza di accordo sulla Brexit. Nonostante la premier May abbia ribadito che si tratta di una decisione comune, numerosi ministri si dicono contrari all'intesa ed hanno quindi preferito rassegnare le dimissioni. Secondo i media britannici, nei prossimi giorni, altri membri dell'esecutivo potrebbero decidere di dimettersi.
L'ormai ex ministro per la Brexit, Raab, ha dichiarato che la sua coscienza non gli permette di sostenere la bozza, soprattutto perché la soluzione proposta per la questione del confine tra Irlanda e Irlanda del Nord rappresenta una minaccia per l’integrità del Regno Unito: non garantisce infatti un confine aperto tra i due paesi dopo il divorzio da Bruxelles.
Intanto gli unionisti nordirlandesi del DUP, vitali per la maggioranza del governo britannico della premier, Theresa May, hanno denunciato la bozza di accordo. Questa infatti violerebbe le promesse fatte in termini di garanzia del legame fra Londra e Belfast. Ma il primo ministro respinge le accuse, ribadendo le garanzie all'Irlanda del Nord e sull'integrità futura del Regno. May ha poi invitato il Dup a nuovi colloqui.
Sono ormai decine i deputati conservatori che non sostengono l'accordo, la votazione, prevista per dicembre al parlamento è quindi tutt'altro che sicura. L'intesa prevede infatti che il Paese, nel periodo di transizione, rimanga membro dell'unione doganale e del mercato interno Ue, senza però avere più deputati nell'Europarlamento. In questo modo la Gran Bretagna perderà il diritto di decidere sulle regole alle quali però dovrà sottostare.
May però difende l'accordo: anche se le trattative non sono state favorevoli, questa bozza d'intesa è la migliore che Londra e' riuscita ad ottenere.