Le audizioni dei commissari designati a far parte della Commissione Von der Leyen costituiscono un passaggio essenziale del processo di nomina, in quanto permettono agli eurodeputati di valutare le competenze e le priorità di ciascun candidato. Oggi vengono presi in esame due segmenti critici per l'Unione europea, la salvaguardia dei principi democratici e la promozione dell'innovazione. Il processo di conferma proseguirà con il danese Dan Jorgensen, candidato all'energia e alla politica abitativa, e Dubravka Šuica, attuale vicepresidente della Commissione, che aspira al ruolo di Commissaria per il Mediterraneo, incarico proposto dalla stessa von der Leyen. In serata saranno esaminati anche Jessika Roswall dalla Svezia, candidata per l’ambiente e l’economia circolare, e Magnus Brunner dall’Austria, proposto per gli affari interni e la gestione dei flussi migratori. La procedura potrebbe complicarsi nel caso uno dei candidati venisse respinto. Visto le tensioni politiche interne alla Commissione, risultano ancora in bilico diverse candidature, come, ad esempio, quella dell'italiano Raffaele Fitto, su cui pesa soprattutto l'appartenenza politica visto che proviene dalle fila dell'estrema destra di Giorgia Meloni che ha spinto sugli eurodeputati affinché votassero contro von der Leyen. Dubbi sono stati espressi anche in merito alla controversa figura dell'attuale commissario ungherese Olivér Várhelyi, noto sostenitore del primo ministro Viktor Orbán. Questi possibili scenari di rifiuto evidenziano le sfide politiche interne all'UE, dove la nomina dei commissari riflette non solo competenze individuali, ma anche equilibri politici e fiducia verso i governi nazionali. Se supereranno il test, i candidati entreranno a far parte del "collegio dei commissari", rinnovato ogni cinque anni. La nuova Commissione dovrà poi ricevere il via libera dalla sessione plenaria del Parlamento europeo prima di essere nominata dal Consiglio Ue.
M.N.