Mentre sono in corso i campionati mondiali di calcio, l'europarlamento ha condannato il Qatar per la violazione dei diritti umani e per la corruzione dilagante. In una risoluzione l'assemblea di Strasburgo ha deplorato la mancanza di tutele per i tanti lavoratori migranti morti costruendo gli stadi, ed ha chiesto un indennizzo per le famiglie a FIFA e al Qatar. Secondo l'europarlamento vi sono state corruzione e concussione nell'assegnazione della sede della manifestazione. Secondo le stime dell'eurocamera in Qatar vi sono oltre due milioni di cittadini stranieri che costituiscono circa il 94 per cento della forza lavoro nel paese. Un altro punto importante evidenziato a Strasburgo, attraverso la risoluzione adottata per acclamazione, e' la corruzione all'interno della FIFA come dilagante, sistemica e profondamente radicata, ed e' stata deplorata la mancanza di trasparenza che ha caratterizzato la scelta del Qatar come paese ospitante. L'europarlamento che chiesto inoltre una rigorosa applicazione dei diritti umani e dei criteri di sostenibilita' per lo Stato in cui si svolge la competizione, ed ha esortato i Paesi membri europei, in particolare Germania, Francia, Italia e Spagna a esercitare pressioni su UEFA e FIFA affinche' si impegnino a realizzare riforme come l'introduzione di procedure democratiche e trasparenti per l'assegnazione delle future manifestazioni. Secondo la risoluzione il Qatar ha vinto la procedura di assegnazione in un contesto di accuse credibili di corruzione e concussione. Nel documento si legge che per proteggere atleti e tifosi gli eventi sportivi internazionali non dovrebbero essere assegnati a Paesi che violano i diritti fondamentali e umani e dove la violenza di genere e' sistematica. I deputati hanno infine condannato gli abusi perpetrati dalle autorita' del Paese arabo nei confronti della comunita' LGBT incluso l'uso di leggi nazionali che consentono la custodia cautelare delle persone LGBT senza capi d'imputazione o processo fino a 6 mesi. Inoltre nella risoluzione si esorta il Qatar a rafforzare le misure volte a garantire la parita' di genere anche abolendo quel che rimane del sistema di tutela delle donne, e a intensificare gli sforzi per conseguire un'equa rappresentanza delle donne nel mercato del lavoro formale.
Franco de Stefani