Foto: Pixabay
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La BERS, l'organismo finanziario internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo che opera nei paesi dell'Europa centrale ed orientale e dell'Asia centrale, ha ridotto le stime di crescita della regione al 2,1% dal 3% per quest'anno, persino più basse del 2,4% previsto per il 2022. L'inflazione nella regione della BERS, che comprende 36 economie che vanno dal Kazakistan all'Ungheria e alla Tunisia, ha raggiunto una media del 16,5% a dicembre dopo un picco del 17,5% un mese prima, anche se "la disinflazione sarà probabilmente più graduale di quanto i mercati si aspettino attualmente", secondo il rapporto della banca. L'anno scorso la BERS indicava per la Slovenia una delle previsioni più ottimistiche. Prevedeva una crescita del 6%. Un dato confortante allora, supportato anche dalle analisi dell'ufficio statistico nazionale che indicava una crescita del prodotto interno lordo del 5,4%. L'incertezza associata alla guerra in Ucraina però e, una performance più debole della Germania - l'economia più grande d'Europa - si tradurrà in una minore domanda di esportazioni, di conseguenza per il 2023 la BERS ha rivisto al ribasso sia la crescita per la Slovenia, sia per la maggior parte degli altri Paesi, anche in conseguenza a un concomitante indebolimento della domanda interna. Ciò nonostante, secondo la BERS il PIL sloveno per il prossimo anno dovrebbe rafforzarsi fino al 2,3%. Secondo Beata Javorcik, capo economista della BERS, circa l'80% dei Paesi sta registrando un doppio deficit, sia sul fronte fiscale che su quello del commercio estero. I consumatori e le imprese restano sotto pressione a causa dei prezzi storicamente elevati del gas e i sussidi che i governi stanno fornendo per aiutarli. Sussidi energetici statali che ammontano in media a circa il 3,6% del PIL. L'Europa centrale e i Paesi baltici dovrebbero registrare quest'anno una crescita dello 0,6% circa, rileva ancora la BERS. Crescita che si rafforzerà fino al 2,7% nel 2024. Per i Paesi dell'Europa sudorientale, invece, si prevede una crescita dell'1,5% quest'anno e dell'3,1 nel 2024. Infine, i Paesi dei Balcani Occidentali dovrebbero registrare una crescita del 2,2% quest'anno e del 3,4% nel 2024.

Corrado Cimador