L'economia della Germania si è fermata. Il Paese si trova ora in recessione tecnica in quanto per due trimestri consecutivi il Prodotto Interno Lordo è stato negativo. La produzione si trova ancora al di sotto del periodo pre-Covid. Nel primo trimestre 2023 il PIL tedesco ha fatto registrare meno 0,3 per cento, così come nell'ultimo del 2022, meno 0,5 per cento. Dopo la doppia contrazione gli economisti hanno iniziato a parlare di recessione tecnica, situazione sperimentata in Germania altre 9 volte in passato. Il segnale non è buono perché se l'economia tedesca si blocca il rallentamento potrebbe colpire anche altri Paesi europei. Il primo motivo d'allarme è che le previsioni degli scorsi mesi si sono rivelate ottimistiche perché Berlino era riuscita a sfuggire agli scenari più negativi dopo la guerra in Ucraina e lo stop del gas russo, fatto che aveva indotto gli economisti a escludere una recessione tecnica a cavallo tra autunno e inverno. A causare la situazione è stato il forte rallentamento dei consumi, secondo quanto riferito dall'Ufficio di Statistica, il quale ha precisato che i consumi delle famiglie sono calati nei primi tre mesi dell'anno in corso dell'1,2 per cento andando a colpire la spesa per il cibo, l'abbigliamento e le nuove vetture, settore che sta pagando anche la riduzione degli incentivi per i veicoli elettrici. Il capo economista di Kommerzbank Kramer ha dichiarato al riguardo di prevedere che la Germania non uscirà dalla recessione nemmeno nella seconda metà dell'anno perché non si intravede alcun miglioramento fondamentale, aggiungendo che tutti gli indicatori anticipatori importanti nel settore manifatturiero stanno diminuendo.
Franco de Stefani