Foto: Reuters
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Nonostante il periodo estivo gli oppositori a Fico e al suo governo sono tornati in piazza. A spingere parte dell’opinione pubblica slovacca a manifestare sono stati tre interventi portati avanti nelle ultime settimane dal governo di coalizione diretto da Robert Fico, che comprende il partito nazionalista di sinistra Smer e il Partito nazionale slovacco (Sns). Per prima cosa la ministra della cultura ha proceduto nell'epurazione dei direttori del Teatro nazionale slovacco e della Galleria nazionale accusati di "attivismo politico" e di privilegiare artisti stranieri a quelli locali. Poi, grazie allimpegno dell’attuale ministro della giustizia è stato rilasciato dal carcere l'ex procuratore speciale Dušan Kováčik, che nel 2022 era stato condannato a 14 anni, poi ridotti a otto, per aver accettato una tangente da 50mila euro.

Una misura che gli oppositori politici definiscono senza precedenti. Infine, questo mese Fico ha dichiarato che avrebbe sciolto l'Agenzia Nazionale del Crimine (Naka) - un'ente specializzata in indagini su reati gravi e di corruzione - che si stava occupando di casi che coinvolgevano lo coinvolgevano direttamente. I partiti di opposizione hanno chiesto che la prossima settimana si tengano a Bratislava due sessioni parlamentari straordinarie, con un possibile voto di sfiducia per i due ministri coinvolti in queste operazioni, che vengono considerate un attacco alla tenuta democratica del paese.

Barbara Costamagna