Un “vittoria storica” quella portata a casa ieri da Alternative für Deutschland (AfD) che, come era stato ampiamente previsto, ha vinto le elezioni regionali in Turingia. Si tratta, infatti, della prima volta dopo la Seconda guerra mondiale che l’estrema destra vince le elezioni regionali in Germania. Un risultato frutto della disillusione dell’est del paese, che ha scelto di premiare la linea estremista del partito, guidato in questo land da Björn Höcke, il contestato candidato dal linguaggio che si rifà apertamente al nazismo; il quale, però, nonostante l’ottimo risultato generale ha perso per quattro punti percentuali nella sua circoscrizione, dove a imporsi è stato Christian Tischner il candidato della CDU, i cristiano democratici che hanno ottenuto il secondo posto.
Il partito che fino a oggi ha guidato il governo regionale in Turingia, Die Linke, è risultato invece ampiamente sconfitto, anche a causa del nuovo partito della fuoriuscita Sahra Wagenknecht che con l’Alleanza (BSW) che porta il suo nome si è aggiudicata il terzo posto con un’agenda politica per molti versi simile all’estrema destra (migranti, vaccini e guerra in Ucraina), ma con posizioni di sinistra in economia. La coalizione al governo federale è andata malissimo, con i Socialdemocratici che hanno superato per poco la soglia di sbarramento e i Verdi e i Liberali, che non ce l’hanno fatta.
In Sassonia invece il voto è stato più conteso, con la vittoria di poco della CDU sul AfD che ha ottenuto però un ampio 30%. Anche qui l’Alleanza Sahra Wagenknecht si è aggiudicata terzo, dopo essere stata fondata meno di un anno fa. Die Linke, Socialisti e Verdi dentro per poco nel parlamento che ha assicurato l’attuale governatore della Sassonia Michael Kretschmer, in quota alla CDU, vedrà sicuramente la formazione di una coalizione di maggioranza. Resta, però, da capire le conseguenze di questo voto sulla tenuta del governo e soprattutto con chi e se in entrambi i land la realpolitik porterà a smentire quello che sino ad ora era stato un mantra dei partiti tedeschi: con tutti, ma mai con l’AfD.
Barbara Costamagna