"La NATO non può essere un'alleanza 'à la carte', non può essere un’alleanza che dipende dall'umore del presidente americano". Lo ha affermato l'alto rappresentante Ue per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, in risposta alle dichiarazioni dell'ex capo della Casa Bianca, Donald Trump, che durante un comizio elettorale avrebbe incoraggiato la Russia a fare ciò che vuole dei paesi Nato che non rispettano le linee guida per la difesa. Bruxelles ha spiegato comunque che sarà pronta a tutti i possibili esiti delle elezioni negli Stati Uniti.
Secondo il presidente del Consiglio Ue, Charles Michel, "dichiarazioni sconsiderate" come quella di Trump "servono solo l'interesse" del presidente russo, Vladimir Putin, e rendono più urgenti i nascenti sforzi dell'Europa per "sviluppare la sua autonomia strategica e investire nella sua difesa".
La presidente dell'Europarlamento, Roberta Metsola, ha affermato infatti che è necessario "spendere di più per la difesa". Si sta avvicinando il "secondo, triste, anniversario dell'invasione russa dell'Ucraina", ha ricordato, "e vediamo quanto siamo riusciti a fare, come l'unità trovata nell'accordare diversi pacchetti di sanzioni e nel concedere all'Ucraina lo status di Paese candidato". Secondo Metsola, inoltre, è possibile vedere "anche quello in cui possiamo fare di più, come la spesa individuale degli stati membri per la difesa".
Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha al contempo detto di non avere intenzione di entrare nella campagna elettorale americana, nonostante non condivida "quello che ha detto Donald Trump". Tajani ha ribadito che Italia e Stati Uniti sono "amici e alleati indipendentemente da chi sarà domani il presidente". Per il ministro, il tema fondamentale è la difesa europea. "Sono anni che insistiamo sulla necessità di avere un esercito europeo e una politica di difesa europea che sia parte integrante della politica estera europea. Bisogna capire che per contare anche nella Nato bisogna essere credibili", ha detto ancora Tajani.
Le parole di Trump arrivano proprio a pochi giorni dalla riunione dei ministri della Difesa della Nato a Bruxelles e dalla Conferenza sulla sicurezza di Monaco, due appuntamenti che quindi non saranno facili da affrontare. Finora sono solo 11 su 31 i Paesi che toccano o superano la soglia del 2% del Pil destinato alla difesa.
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