“Nelle prossime settimane mi batterò per ogni voto”, ha dichiarato il premier britannico Rishi Sunak, annunciando l'indizione anticipata delle elezioni legislative. Il voto, teoricamente possibile fino al gennaio 2025, era atteso per l’autunno, ma nelle ultime settimane, visti i sondaggi catastrofici per i conservatori, erano aumentate le pressioni perché chiarisse le sue intenzioni.
A spingerlo ad anticipare l'appuntamento è stata probabilmente la recente pubblicazione di due dati economici positivi – il ritorno alla crescita e il rallentamento dell’inflazione. Bisognerà, però, vedere se i conservatori riusciranno a cavalcare questo trend positivo, recuperando il favore dell'elettorato dopo quattordici anni di governo, caratterizzati dal referendum sulla Brexit e dall’alternanza di cinque premier. Secondo gli ultimi dati i cittadini sembrerebbero decisi a voltare pagina e a mandare a Downing street il leader laburista Keir Starmer, considerato un moderato, che promette di lavorare per superare la crisi in cui versa la Gran Bretagna dove negli ultimi anni si è ridotto il potere d’acquisto dei cittadini e si è assistito al declino dei servizi pubblici, in particolar modo del servizio sanitario pubblico.
Secondo gli ultimi sondaggi, il Partito laburista potrebbe contare su circa il 45 per cento delle intenzioni di voto, mentre il Partito conservatore sul 20-25 per cento e la formazione populista Reform Uk sul 12 per cento. Anche in Scozia il Partito laburista sembra essere in vantaggio sulla formazione indipendentista Scottish national party (Snp).Se queste percentuali verranno confermate nelle urne il prossimo 4 luglio, grazie al sistema elettorale maggioritario, i laburisti avrebbero un’ampia maggioranza in parlamento.
Barbara Costamagna