Verrà accolto con una manifestazione di benvenuto, indetta dal suo partito Junts per Catalunya, l'ex presidente e leader indipendentista catalano Charles Puigdemont, deciso a rientrare in patria per assistere alla cerimonia di investitura del nuovo governatore della regione autonoma Salvador Illa, nonostante rischi l'arresto. È stato lui stesso ad annunciare il ritorno in Spagna sottolineando come, in circostanze normali, non avrebbe senso che un deputato comunicasse la sua intenzione di partecipare alla sessione. Puigdemont, che ha evitato la giustizia spagnola per anni, rischia l'arresto immediato una volta tornato nel Paese da cui è fuggito dopo la fallita dichiarazione di indipendenza catalana. Per l'esponente separatista si tratterebbe del primo rientro in Catalogna dal Belgio, dove risiede dal 2017, quando nei suoi confronti venne spiccato un mandato di cattura in seguito al referendum sull'indipendenza dichiarato illegale dalle autorità di Madrid. Puigdemont aveva trovato rifugio in Francia e Belgio mentre la Catalogna veniva divorata da un'ondata di proteste con centinaia di arresti, compresi quelli dei suoi colleghi politici. Nel video in cui annuncia il suo rientro afferma di aver intrapreso il viaggio di ritorno dall'esilio e critica gli ostacoli che alcuni giudici della Corte suprema spagnola stanno frapponendo all'applicazione della legge di amnistia. Stando agli esperti, l'intento di Puigdemont sarebbe fare in modo che il suo eventuale arresto provochi uno tsunami politico; l'ex presidente della Catalogna vorrebbe infatti tornare nel parlamento locale con lo scopo di impedire la nascita di un governo di centrosinistra guidato dai suoi principali rivali.
M.N.