La Commissione europea ha annunciato l'avvio di indagini formali contro Apple, Alphabet e Meta per possibili violazioni al provvedimento che potrebbero anche portare a pesanti sanzioni per i colossi del tech made in USA: fino al 10% del fatturato.
Sia Apple che le case madri di Google e Facebook sono state designate come piattaforme principali ai sensi della riforma, insieme ad Amazon, ByteDance-TikTok, e Microsoft.
Bruxelles sospetta che Apple e Alphabet abbiano messo delle restrizioni o limitazioni alla capacità degli sviluppatori concorrenti, ostacolando la promozione dei loro servizi.
La Commissione Ue sospetta anche che Alphabet privilegi nelle ricerche i propri Google Shopping, Google Flights o Google Hotels ed inoltre che Apple non rispetti l'obbligo di consentire agli utenti di disinstallare facilmente software dai prodotti con sistema iOs, o di cambiare impostazioni predefinite, browser e motori di ricerca.
L'indagine su Meta, infine, riguarda la pratica di far decidere agli utenti tra l'accesso a Facebook con abbonamento o dando il consenso alla pubblicità consentendo l'uso dei dati personali.
"Le conformità al Dma sono qualcosa che prendiamo molto sul serio", ha avvertito la vicepresidente della Commissione europea Margrethe Vestager. Se emergerà una "inefficace conformità o una possibile elusione del Dma non esiteremo a utilizzare tutti gli strumenti", ha segnalato il commissario al Mercato interno Thierry Breton che ha avvertito sulla possibilità di pesanti multe in caso di mancanza di conformità con il Dma.
L'esecutivo comunitario ha anche annunciato l'avvio di 'iniziative investigative' per verificare se Amazon favorisca i propri prodotti sull'Amazon Store e, ancora su Apple, se la nuova struttura tariffaria della Mela sia conforme a quanto previsto dal Digital market act.
Davide Fifaco