Gli agricoltori francesi hanno iniziato la loro protesta già lo scorso novembre, capovolgendo i cartelli dei nomi dei municipi con il motto “mondo alla rovescia”. Dopo poco più di due mesi è arrivato il primo tragico incidente dovuto a tali manifestazioni: una donna ha perso la vita dopo essere stata investita da un’auto che si è schiantata contro un blocco stradale degli agricoltori, in una regione nel sud della Francia. Un portavoce della polizia locale ha riferito che la vittima stava manifestando con il marito e la figlia, rimasti entrambi gravemente feriti. “Visto il momento complicato che sta vivendo l’agricoltura, tragedie di questo tipo sono difficili da sopportare” ha commentato il presidente del sindacato agricoltori, annunciando la fine del posto di blocco sulla nazionale 20 dove è avvenuto l’incidente. Sono giorni che il settore agricolo francese è sceso in tutte le strade del Paese, rivendicano lo stop agli aumenti del prezzo del gasolio per i trattori e la piena applicazione della legge per una “migliore retribuzione dei lavoratori agricoli da parte di industriali e grandi distributori”.
La marcia dei trattori continua ad allargarsi in mezza Europa. Il punto più caldo è stato in Germania, dove migliaia di mezzi agricoli hanno bloccato le strade della capitale, malcontento che ha interessato anche la Polonia, dove la contestazione è stata causata dall’azzeramento dei dazi in entrata nel mercato unico dei prodotti ucraini. Tale problema sta animando un nuovo fronte di protesta anche in Romania, dove le principali strade al confine con l’Ucraina sono state invase. I colloqui con il governo però finora sono stati poco soddisfacenti per il settore agricolo, motivo che ha portato i trattori e camion a continuare le contestazioni. Le proteste sono arrivate anche in Italia, dove in varie piazze i contadini sono scesi sotto la sigla del Comitato degli agricoltori traditi, manifestando a difesa dei territori, del lavoro, delle piccole imprese e contro le importazioni, i sindacati e le banche.
B.Ž.