Foto: Reuters
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“L’intero collegio è impegnato sulla competitività, la decarbonizzazione e la digitalizzazione” ha spiegato la presidente presentando la sua nuova squadra di commissari a Strasburgo, indicando la volontà di voler seguire “le raccomandazioni del rapporto Draghi per un’Europa più fluida, più interconnessa, più coordinata nelle sue diverse politiche”. Sono sei le vicepresidenze esecutive proposte, ruoli apicali che spetteranno alla spagnola Teresa Ribera, con delega ad una transizione pulita, giusta e competitiva, alla finlandese Henna Virkkunen va la sovranità tecnologica, sicurezza e democrazia, al francese Stéphane Séjourné la prosperità e la strategia industriale, alla romena Roxana Minzatu le persone, le competenze e la preparazione, all'italiano Raffale Fitto la coesione e le riforme, ed infine la estone Kaja Kallas sarà la nuova Alta rappresentante per la politica estera e di sicurezza. Raffaele Fitto, vicepresidente esecutivo con delega alla coesione e alle riforme, “porterà la sua grande esperienza per modernizzare e rafforzare gli investimenti per la coesione e le politiche di crescita” ha spiegato von der Leyen. Le congratulazioni a Fitto per la nomina sono arrivate direttamente dalla premier italiana Giorgia Meloni che ha definito tale riconoscimento una conferma che è stato ritrovato il ruolo centrale della Nazione in ambito Ue, “l’Italia torna finalmente protagonista in Europa”. Nella proposta dei membri designati, i commissari del Partito popolare europeo sono 14 ad esclusione della stessa von der Leyen, cinque i membri Liberali, che esprimeranno due vie presidenze esecutive, stessa situazione anche per i Socialisti. La presentazione della presidente della Commissione europea ha lo scopo di dare ai leader politici del Parlamento l’opportunità di esaminare i suoi piani prima che i candidati siano sottoposti ad audizioni parlamentari e a un voto di conferma. Secondo alcune indiscrezioni, le audizioni del Parlamento europeo per i nuovi commissari dovrebbero tenersi tra il 4 e il 12 novembre, anche se sembra che von der Leyen stia spingendo per anticiparle a metà ottobre per poter far cominciare prima le attività della Commissione, che inizialmente avrebbe dovuto dare il via ai lavori a dicembre, sei mesi dopo le elezioni europee.

B.Ž.