Le nuove norme forniranno alle amministrazioni fiscali degli Stati membri dell'UE informazioni sui pagamenti che consentiranno loro di individuare più agevolmente le frodi sull'IVA, soprattutto nell'ambito del commercio elettronico, particolarmente soggetto a frodi nel settore dell'IVA. Come annunciato dalla rappresentanza slovena a Bruxelles, questa situazione causa a sua volta perdite nel gettito fiscale, altrimenti destinato a finanziare servizi pubblici essenziali. Ad esempio, alcuni venditori online che non sono fisicamente presenti in uno Stato membro vendono beni e servizi a consumatori dell'Unione senza registrarsi ai fini dell'IVA o dichiarando un valore inferiore a quello effettivo delle loro vendite online. Gli Stati membri hanno pertanto bisogno di strumenti rafforzati per individuare questi comportamenti illeciti e contrastarli. Il nuovo sistema sfrutta il ruolo fondamentale svolto dai prestatori di servizi di pagamento, quali banche, istituti di moneta elettronica e uffici postali, che complessivamente rendono possibile oltre il 90 percento degli acquisti online nell'Unione. Dal primo gennaio tali prestatori di servizi di pagamento sono tenuti a monitorare i beneficiari dei pagamenti transfrontalieri e, dal primo aprile, dovranno trasmettere alle amministrazioni degli Stati membri informazioni su coloro che ricevono più di 25 pagamenti transfrontalieri per trimestre. Tali informazioni saranno poi centralizzate in una nuova banca dati europea sviluppata dalla Commissione, /il sistema elettronico centrale di informazioni sui pagamenti/, in cui saranno archiviate e sottoposte a controlli incrociati con altri dati. Tutte le informazioni saranno quindi messe a disposizione degli Stati membri tramite Eurofisc, la rete di specialisti antifrode nel campo dell'IVA costituita nel 2010. Sarà così molto più facile per gli Stati membri analizzare i dati e individuare i venditori online che non rispettano gli obblighi in materia di IVA, comprese le imprese che non hanno sede nell'Unione.
"Queste nuove regole svolgeranno un ruolo chiave nella lotta contro le frodi online nel campo dell'IVA, che costa miliardi ogni anno ai governi in termini di mancati introiti", è convinto il commissario europeo all'Economia e agli affari monetari, Paolo Gentiloni.
Delio Dessardo