"Una piattaforma importante quella che abbiamo saputo attivare all’indomani della reintroduzione dei controlli ai confini italo-sloveni e sloveno-croati, l’ottobre scorso e che sta dando risultati concreti nella lotta all’immigrazione clandestina e alle attività criminali che vi girano attorno”, ha affermato il Ministro degli Interni sloveno Boštjan Poklukar che tra i risultati concreti ha elencato: la lettera d’intenti sottoscritta qualche settimana fa dalle polizie dei 3 paesi e l’impegno nel rafforzamento dei pattugliamenti congiunti bilaterali e nella costituzione di pattuglie italo-croato-slovene per il controllo dei confini orientali della Croazia. Poklukar e il collega croato Davor Božinović hanno invitato l’Italia ad associarsi al gruppo operativo Zebra che coinvolge pure Germania, Bosnia e Romania e che, costituito qualche settimana fa, sta dando ottimi risultati nella lotta contro le organizzazioni criminali coinvolte nella tratta di essere umani. La gravità del fenomeno è comprensibile dai dati forniti da Božinović. “Dall’inizio dell’anno sono state arrestate 554 persone, 1880 quelle fermate nel 2023”, ha detto il Ministro croato secondo il quale tali cifre dimostrano da sole il grande impegno e lavoro portato avanti dalle forze di polizia. Egli ha comunque puntato il dito contro il regime dei visti negli stati dell’ex Jugoslavia, regime che ha definito troppo permissivo.
Pure il Ministro degli Interni italiano Matteo Piantedosi ha fornito qualche cifra. “Dal ripristino dei controlli alle frontiere, le forze di polizia italiane hanno controllato 270 mila persone, 150 mila veicoli; sono stati rintracciati 2 mila 200 stranieri irregolari e 29 persone segnalate nella banca dati della polizia”, ha detto il titolare del Viminale. Anche lui ha elogiato la consolidata collaborazione tra i tre paesi; collaborazione, ha detto Piantedosi, che da un lato ha mandato chiari segnali di coesione e volontà costruttiva e dall’altro ha consentito ai tre capi della polizia di "tradurre in concrete direttrici di lavoro le nostre indicazioni”. “Un meccanismo quello della trilaterale, che è riconosciuto come buon esempio di collaborazione anche a livello europeo”, hanno concordato i tre ministri che non si sono sbilanciati però su un possibile termine per la rimozione dei controlli. “Se le pattuglie miste e trilaterali daranno buoni risultati, allora potremmo tornare a Schengen”, hanno detto.
Lionella Pausin Acquavita
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