"Mi trovo di fronte a voi e chiedo perdono per i crimini che i tedeschi hanno commesso qui", ha detto Frank-Walter Steinmeier in occasione della commemorazione del ottantesimo anniversario della rivolta del ghetto di Varsavia, esprimendo un sentimento di "lutto e umiltà". "I tedeschi hanno perseguitato, schiavizzato e assassinato gli ebrei d'Europa e gli ebrei di Varsavia con una crudeltà e una disumanità" per le quali non ci sono parole, ha aggiunto.
Steinmeier ha iniziato il suo discorso in yiddish, citando il diario di una donna deportata in un campo di concentramento e successivamente uccisa. Ha poi onorato i ribelli del ghetto che, secondo le sue parole, hanno mostrato "un coraggio inimmaginabile nella notte più buia".
"Lo accettiamo. Per noi tedeschi - ha detto - la responsabilità di fronte alla nostra storia non conosce fine. Per noi rimane un monito e un mandato nel presente e nel futuro". Steinmeier ha quindi elogiato il "miracolo" dell'amicizia tra Germania, Polonia e Israele dopo i crimini nazisti. "Gli orribili crimini commessi dai tedeschi qui - ha detto ancora - mi riempiono di profonda vergogna. Ma allo stesso tempo mi riempie di gratitudine e umiltà il fatto di poter partecipare a questa commemorazione come primo capo di Stato tedesco in assoluto".
Steinmeier ha anche ricordato la lezione più importante della storia della Germania: "Mai più". Ciò significa, secondo il presidente, che non dovrebbe esserci un conflitto criminale di aggressione come quello che la Russia commette contro l'Ucraina. "Siamo fermamente dalla parte dell'Ucraina, insieme alla Polonia e agli altri nostri alleati", ha affermato ancora Steinmeier.
E. P.