"L'inquinamento causato da automobili, riscaldamento e industria è tra i principali responsabili del degrado del patrimonio culturale". È quanto ha evidenziato un report Enea che ha dimostrato gli effetti nocivi dei principali inquinanti dell'aria su tre siti patrimonio dell'Unesco: la Reggia di Caserta, la cattedrale di San Doimo a Spalato (Croazia) e la Residenza di Wurzburg (Germania).
"A subire i danni maggiori è la Reggia di Caserta dove abbiamo calcolato per ogni anno, una velocità di corrosione delle superfici superiore al valore target fissato per il 2050, che non deve essere superato se si vuole preservare lo stato di salute della storica residenza reale", spiega Teresa La Torretta, ricercatrice del Laboratorio Enea di Inquinamento atmosferico.
Dal 2015 fino al 2019 le tre città campione hanno fatto registrare un generale decremento delle emissioni in tutti i maggiori settori, con un'eccezione che riguarda gli ossidi di azoto da trasporto marittimo a Spalato (+16% nel 2019 rispetto al 2015).
"Tra le principali misure adottabili, sarebbe sicuramente opportuno mettere in atto politiche di riduzione del traffico cittadino puntando su trasporto pubblico, car-sharing e veicoli a basse emissioni", sottolinea la ricercatrice Enea.
Oltre a causare il degrado dei monumenti, l'inquinamento dell'aria danneggia la salute umana come mette in guardia il report dell'Agenzia Europea per l'Ambiente, che lo definisce il più grande rischio ambientale per la salute in Europa, causa di malattie cardiovascolari e respiratorie che riducono le aspettative di vita e, nei casi peggiori, di decessi prevenibili.
Nonostante i costanti miglioramenti, i superamenti degli standard di qualità dell'aria sono comuni in tutta l'Ue, con concentrazioni ben al di sopra delle ultime raccomandazioni dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.
Alija Bandi