Il premier britannico, Keir Starmer, ha spiegato che per placare le violenze nel paese sarà istituito "un esercito permanente di agenti speciali della polizia". Si è inoltre impegnato per un'accelerazione delle procedure di applicazione della legge. Diversi, infatti, i sospettati che sono già comparsi davanti al giudice, ha rivelato Starmer, a capo della riunione del Comitato Cobra. Il premier laburista è convinto che è necessario rendere pubblici i nomi dei rivoltosi: "Ho chiesto che le persone coinvolte vengano identificate per nome al più presto. Percepiranno la forza della legge", ha detto.
La polizia ritiene che il motivo degli scontri sia stata la disinformazione sui social network secondo cui l'aggressore, che ha ucciso tre bambine lunedì scorso in un attacco con coltello, era un islamista radicale.
Chiunque inciti alla violenza online dovrà affrontare "tutta la forza della legge", ha avvertito Starmer, aggiungendo che il diritto penale si applica sia online che offline. Nel frattempo, il governo ha avvertito che le misure che i social media usano per combattere i contenuti che incitano all'odio "non sono sufficienti". Pronta la risposta del portavoce del primo ministro: "L'esecutivo - ha detto - sta collaborando con le piattaforme online per garantire che rimuovano rapidamente contenuti del genere". Secondo le sue parole, inoltre, il ministro della Tecnologia, Peter Kyle, sta già parlando con le aziende per rafforzare certi provvedimenti.
Al contempo Downing Street ha lasciato intendere che la disinformazione online che incoraggia i disordini nelle strade della Gran Bretagna potrebbe essere alimentata anche da attori statali stranieri.