Le auto diesel rimangono altamente inquinanti, e a niente sembrano valsi al momento i provvedimenti presi dopo lo scoppio del Dieselgate. Lo dimostrerebbe un test, che sarebbe impossibile da falsificare dai produttori, che è stato eseguito su migliaia di nuovi modelli messi in commercio nel Regno Unito, in Francia e in diversi altri Paesi. I dati, resi pubblici ieri, riguardano più di 370mila autovetture che sono state analizzate con il sistema denominato The Real Urban Emissions Initiative, la cui sigla 'True' è la parola inglese per 'vero'.
Secondo l'analisi i nuovi modelli diesel rilasciati nel 2016 erano ancora in media cinque volte superiori al limite ufficiale di riferimento dell'Ue che è di 0,08 mg di ossidi di azoto (NOx) per chilometro. I modelli del 2017 erano leggermente più puliti, ma pur sempre con emissioni quasi quattro volte superiori a quelle consentite. Secondo le stime l'inquinamento da Nox è responsabile di 23.500 morti premature all'anno nel solo Regno Unito, dove secondo un'altra ricerca, auto e furgoni diesel, pur rappresentando meno della metà delle vetture del Paese, sono all'origine dell'88% dei danni alla salute causati dai veicoli leggeri.
"Auto a benzina più pulite"
"Se fossi un acquirente, e guardassi questi dati capirei di non dover comprare un'automobile diesel, le versioni a benzina sono molto più pulite", ha detto al Guardian Peter Mock, dell'International Council on Clean Transportation che produce il True in partnership con FIA Foundation altri gruppi. Mock ha sottolineato che anche i veicoli diesel Euro 6, lo standard più recente, “non stanno mostrando dati positivi in questo momento, quindi praticamente nessuno di loro dovrebbe avere accesso ai centri cittadini".
Nel mirino anche la Fiat
Tra le auto diesel sottoposte alle analisi del True sulle emissioni di NOx anche la Fiat Chrysler, che ha mostrato emissioni 18 volte superiori alle norme, e la Renault Nissan, 14 volte superiori. Eppure questi modelli, come gli altri sottoposti al test, hanno passato i regolari controlli previsti negli Stati membri. Gli autori dello studio denunciano perciò il fatto che nonostante le riforme volute dopo il Dieselgate, c'è ancora molta strada da fare.
Lo scandalo
Lo scandalo che travolse la Volkswagen, che fu scoperta a truccare i test sulle emissioni negli Usa, esplose nel settembre 2015. Da allora si è capito che il problema non riguardava solo la casa automobilistica tedesca, ma era molto più diffuso. Senza infrangere la legge, quasi tutti i produttori di automobili si sono dimostrati capaci di produrre auto diesel che emettevano molto più inquinamento nelle condizioni di guida reali che nei test ufficiali di laboratorio. Ciò è stato fatto ottimizzando i veicoli per superare i test standardizzati. Ma i test come quello effettuato con il True avvengono nell'utilizzo in strada e per questo non possono essere manipolati. Il problema è che questi test sono molto più costosi e per il momento non sono obbligatori.
Alfonso Bianchi
Articolo realizzato nell'ambito del progetto Europa.Today e con il finanziamento del Parlamento Ue