Tutto pronto a Londra per la cerimonia di incoronazione di domani. Una celebrazione simbolica e religiosa, visto che in realtà Carlo III è re sin dal giorno della morte della madre, Elisabetta II. Un evento che vuole, quindi, celebrare la monarchia come istituzione, nonostante che in questi tempi si addensino sempre più nubi su di essa. Sprechi, rivendicazioni territoriali e un passato coloniale con il quale non si è mai fatto i conti fino in fondo sono solo alcuni dei nodi che Carlo III dovrà cercare di dirimere. Con i suoi 74 anni è, però, Carlo è indubbiamente un re vecchio; che suo malgrado ha avuto, però, la possibilità di prepararsi come dimostra la riforma della monarchia che ha immediatamente messo in atto. La sua idea è di rendere questa istituzione pachidermica più snella, moderna e sostenibile. Un'iniziativa, che sin dalle sue prime battute, è stata accolta positivamente dai sudditi alle prese con la peggiore crisi economica da decenni e con le conseguenze della Brexit, che sembra aver portato pochi benefici al suo regno.
E proprio per non offenderli, ostentando sfarzo eccessivo, quella di domani sarà una cerimonia molto contenuta nei modi e nei costi. Questi ultimi verranno resi noti solo a festeggiamenti conclusi, ma si calcola che potrebbero aggirarsi sui 150 milioni di sterline, pari a circa 171 milioni di euro.
In tanto i sudditi britannici da oggi sino all'8 maggio saranno in vacanza e molti di loro, nonostante il disinteresse espresso dai più giovani, seguiranno sicuramente le immagini che arriveranno sugli schermi televisivi di tutto il mondo a partire dalle ore 12 di domani, quando si apriranno le porte dell’Abbazia di Westminster per incoronare Carlo III, re del Regno Unito e dei reami del Commonwealth, simbolo di un passato glorioso che non c'è più, ma che sembra fare ancora breccia nell'immaginario di molti anche fuori dai confini britannici.
Barbara Costamagna