Non abbastanza sarebbe stato fatto in questi mesi da Budapest per placare le preoccupazioni dei partner europei sullo stato di diritto nel paese, visto che alla fine di novembre, è stato rilevato dalle istituzioni della Ue il mancato adempimento dei 17 impegni che l’Ungheria aveva detto che avrebbe portato a termine in questo ambito, in cambio del pagamento dei fondi entro il 19 novembre. La Commissione euroepa aveva già invitato il Consiglio europeo a congelare il 65 per cento degli obblighi previsti per l’Ungheria nell’ambito di tre programmi. Ciò significa circa 7,5 miliardi di euro, ossia più di un terzo dei fondi di coesione ungheresi.
La proposta di congelamento dei fondi sarà ora approvata dagli Stati membri attraverso una procedura scritta. Questo vale anche per il piano nazionale di ripresa dell'Ungheria, che prevedeva un esborso di 5,8 miliardi di euro da parte dell'Europa come sostegno dopo la pandemia. I primi fondi potranno essere versati a Budapest solo quando saranno soddisfatte parte delle richieste.
A causa della trattenuta dei fondi europei, l'Ungheria ha bloccato l'adozione di un pacchetto di aiuti per l'Ucraina per un importo di 18 miliardi di euro e una tassa minima per le multinazionali.
Barbara Costamagna