Si è tenuto a Bruxelles il Consiglio Affari generali dell'Unione Europea. Tra le priorità espresse dalla Presidenza belga il rafforzamento dello stato di Diritto nell'Unione, la difesa della democrazia nella prospettiva delle elezioni europee del prossimo giugno ed i parametri dell'ampliamento degli Stati membri, che dovranno tenere conto dei meriti, in base alle riforme dei Paesi candidati.
Si è inoltre discusso dello Stato di diritto di quattro Paesi membri, ovvero Italia, Croazia, Spagna e Francia. A parlare della situazione è stato lo stesso Commissario europeo per la giustizia, il belga Didier Reynders, che ha presentato le varie disamine, partendo dall'Italia, dove sono stati rilevati dei chiari progressi nella digitalizzazione del sistema di Giustizia con la raccomandazione di proseguire in questo senso.
Sono invece state espresse delle preoccupazioni sulle proposte di legge che riguardano la separazione delle carriere dei giudici e dei procuratori e la riforma dei servizi di procura. Rimane inoltre da affrontare e vincere la sfida sulla lunghezza dei processi. Sulla libertà dei media è stata espressa preoccupazione per alcune intimidazioni ricevute da giornalisti. Si registrano, inoltre, progressi per la salvaguardia nella tutela delle fonti giuridiche. Il Consiglio ha raccomandato di pensare anche a riforme legislative nei diritti umani, con la creazione di apposite istituzioni che si occupino di queste funzioni. Sono stati comunque sottolineati i miglioramenti sul lavoro con le organizzazioni della società civile e dell'associazionismo anche se rimangono necessarie migliorie negli investimenti umanitari. Reynders ha ricordato che la democrazia non riguarda solo un voto annuale ma è anche fare in modo che le organizzazioni civili possono tutelare anche i più vulnerabili.
Per quanto riguarda la Croazia sono stati rilevati miglioramenti nei controlli periodici sui giudici, ma la loro indipendenza rimane bassa. Passi avanti anche contro le lobby, ma deve aumentare l'efficienza delle indagini per perseguire il più possibile la corruzione. Rimane una chiara preoccupazione sul pluralismo e la libertà dei media, nonostante dei controlli più mirati.
Giustizia e media sono stati i principali argomenti anche per Spagna e Francia: anche per questi due Paesi il Consiglio Europeo ha raccomandato migliorie e maggiori sforzi.
Davide Fifaco