Includere nella legislazione europea il diritto alla morte assistita, riconosciuto in tutti gli stati membri.
È l’obiettivo di 28 organizzazioni non governative di 14 paesi europei, che hanno lanciato in settimana una petizione al Parlamento europeo, che chiede d’inserire la morte assistita volontaria tra i diritti fondamentali dell’Unione europea.
Le organizzazioni, che si occupano del tema del fine vita e di libertà civili in tutta Europa, hanno deciso di dare vita a un'azione paneuropea per rafforzare il diritto all'autodeterminazione e ottenere l'inclusione del diritto alla morte assistita volontaria nella "Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea".
Fra gli obiettivi il raggiungimento di una legislazione comunitaria che punti a far rispettare "il diritto degli individui di decidere con quali mezzi e in che momento porre fine alla loro vita, purché – hanno spiegato i promotori - questa persona sia in grado di raggiungere liberamente una decisione su questa questione e agire di conseguenza".
Per esercitare effettivamente il diritto alla morte assistita, sarà anche necessario fornire un'adeguata assistenza professionale sulle decisioni in fase terminale, e giungere al riconoscimento reciproco fra gli stati membri dei testamenti biologici e delle dichiarazioni di trattamento anticipate, anche tramite la creazione di un database europeo per agevolare l'accesso ai depositi nazionali dei testamenti biologici, nel pieno rispetto del diritto fondamentale alla privacy.
Fra le proposte anche la convocazione di un'Assemblea civica, estratta a sorte, per discutere e proporre possibili misure europee per affrontare la questione del diritto a morire in modo dignitoso.
La petizione, aperta alle sottoscrizioni i tutti i cittadini, sarà proposta a tutti i candidati di ogni schieramento politico in vista delle prossime elezioni europee.
Alessandro Martegani