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"Noi siamo favorevoli a far entrare tutti i Paesi prima del 2030. Forse la Bosnia Erzegovina ha bisogno di più tempo ma gli altri, Serbia, Montenegro, Albania, e Macedonia del Nord hanno fatto passi avanti e il 2029 è un momento giusto.". Ha parlato così il titolare della Farnesina a margine della seconda riunione ministeriale con i colleghi dei Balcani Occidentali organizzata a Roma, nella quale ha ribadito la necessità di ridurre la tensione nell'area. Al vertice informale erano presenti anche l'Alto rappresentante Ue per la politica estera, Kaja Kallas, e la Commissaria Ue per l'allargamento, Marta Kos, con le quali Tajani ha avuto incontri bilaterali per accelerare l'agenda europea nel processo di integrazione dei Balcani, nel tentativo di cogliere la finestra di opportunità data dall'avvio della nuova legislatura.
Tema caldo anche il coordinamento sugli obiettivi e sulle priorità da perseguire per promuovere la sicurezza della regione, perché ad essa è strettamente legata la sicurezza dell'intero continente, ha affermato Tajani. L'Italia è in prima linea nel garantire la stabilità dell'area attraverso la partecipazione alle missioni KFOR, EULEX ed EUFOR Althea.
La Slovenia era rappresentata dalla Segretario di Stato Melita Gabrič, che ha ribadito l'impegno di Lubiana per accelerare il processo di allargamento dell'Unione europea e l'ingresso del maggior numero possibile di paesi della regione entro il 2030.
Passaggio anche sul Kosovo, dove domenica si sono svolte elezioni parlamentari. Secondo Tajani è nell'interesse di tutti lavorare alla conclusione di una stagione difficile, nel rispetto dei diritti delle minoranze per spegnere i continui focolai di tensione al confine fra Kosovo e Serbia.
Valerio Fabbri