Foto: EPA
Foto: EPA

"Abbiamo dimostrato che l'Unione europea è all'altezza della sfida, stiamo costruendo un'Europa della difesa e siamo al fianco dell'Ucraina". Così il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, a termine del vertice straordinario dei leader Ue a Bruxelles.
I capi di Stato e di governo dei 27 hanno espresso sostegno al piano, presentato dalla Commissione europea, sul riarmo dell'Europa, che prevede, lo ricordiamo, 150 miliardi di euro di prestiti agli stati membri per investimenti nella difesa.
Rispondendo alla domanda se la Slovenia avrebbe usufruito dei prestiti previsti, il primo ministro, Robert Golob, ha sottolineato che i paesi membri dovranno fare affidamento principalmente sulle proprie risorse: "Il mio compito è trovare il modo più efficace per investire il denaro che destineremo alla difesa, alla sicurezza e alla resilienza", ha sottolineato. Secondo le sue parole, la soluzione più efficace sarebbe utilizzare i fondi per avviare l'industria slovena e soprattutto europea. Tuttavia, ha aggiunto, dovrebbero essere investiti in capacità sia per uso civile che militare.
I leader Ue, intanto, non sono riusciti a raggiungere un consenso sull'ulteriore sostegno all'Ucraina nella lotta contro l'aggressione russa. Contrario a continuare a fornire aiuti militari a Kiev soltanto il premier ungherese, Viktor Orban.
Antonio Costa ha però spiegato che tutti i paesi Ue desiderano la pace, 26 ritengono che sia possibile raggiungere questo obiettivo soltanto con il rafforzamento delle capacità di difesa dell'Ucraina; l'Ungheria invece rimane isolata nelle sue posizioni.
In una dichiarazione allegata alle conclusioni del vertice, i capi di Stato e di governo, ad eccezione di Orban, hanno concordato i principi chiave di cui tenere conto nei futuri negoziati di pace in Ucraina: le trattative non potranno tenersi senza la partecipazione di Kiev e l'Europa dovrà prendervi parte, perché i negoziati influiranno anche sulla sua sicurezza. Il cessate il fuoco dovrà portare ad un accordo di pace, che dovrà essere accompagnato da solide e affidabili garanzie di sicurezza per l'Ucraina. "La pace", hanno affermato, "deve rispettare l'indipendenza, la sovranità e l'integrità territoriale dell'Ucraina".