Non si ferma il Green Deal europeo. L'UE applicherà la nuova legge sul ripristino della natura. L'obiettivo: risanare il 20% degli ecosistemi entro il 2030. La strategia è fortemente combattuta dall'ala conservatrice, in particolare dal Partito Popolare Europeo, che identifica nella legge una minaccia per i settori agricolo e ittico, e che ha proposto di respingere il testo presentato dalla Commissione Europea. Ora si potrà avviare la fase dei negoziati con i vari stati membri con un esito di difficile previsione, considerati gli accesi dibattiti che hanno preceduto il voto. Concretamente, la proposta stabilisce una pluralità di obblighi e obiettivi. Ogni Paese dovrà dotarsi di un piano per ripristinare, complessivamente, almeno il 20 per cento delle aree terrestri e marine, i Paesi dovranno poi provvedere al risanamento entro il 2050 di tutti gli ecosistemi che lo necessitano. La strategia guarda ai terreni agricoli, ai centri urbani e ai fiumi. Per l'agricoltura l'obiettivo non vincolante è di trasformare il dieci per cento delle terre dedicate alla coltura in elementi di paesaggio e l'umidificazione del 30 per cento delle torbiere prosciugate. Le città dovranno dotarsi di maggiori spazi urbani con un minimo del dieci per cento di copertura arborea. Per i fiumi si dovranno raggiungere i 25 mila chilometri di corso libero.
Franco de Stefani