Secondo l'ufficio Onu per il coordinamento degli affari umanitari, "migliaia di famiglie sono fuggite dalle loro case per cercare sicurezza". Nella provincia di Idlib infatti le forze siriane e russe stanno sferrando violenti attacchi contro i ribelli jihadisti. Dopo la partenza di massa degli abitanti della zona tra il 12 ed il 25 dicembre, la regione di Maret al Numan, a sud di Idlib, rimane "quasi completamente vuota". La principale autostrada che collega il sud della provincia con il nord, è piena di camion: a bordo civili in fuga verso nord, verso i centri di accoglienza per migranti al confine turco-siriano.
Gli attacchi continuano nonostante in agosto sia stato raggiunto un accordo sul cessate il fuoco ed i continui appelli da parte di Turchia, Francia e Onu di ridurre le tensioni. Ankara e Mosca stanno intanto negoziando una nuova tregua.
Dallo scorso 19 dicembre le forze siriane abbiano conquistato decine di località nella zona, gli scontri con i jihadisti hanno però causato centinaia di vittime.
Idlib rimane comunque sotto il controllo dei jihadisti, ma il 70% del territorio siriano è controllato dal regime di Damasco, che ha già diverse volte promesso di conquistare pure Idlib. L'offensiva è iniziata in aprile ed ha provocato la morte di circa un migliaio di civili; sono invece oltre 400.000 le persone che hanno dovuto abbandonare le proprie case.
E. P.