Un talento travolgente. A Buenos Aires, dove nasce nel 1932 da genitori spagnoli, realizza la sua prima creazione. Ha appena 16 anni e ottiene il certificato rilasciato dalla School of Journalism. Il suo primo amore è per Walt Disney, il gigante del fumetto. Ammira molto i già affermati disegnatori Schulz e Quino, rispettivamente creatori di Charlie Brown e Mafalda. Oltre che artista Mordillo è stato anche un instancabile viaggiatore: nel 1955 si trasferisce in Perù per lavorare come designer, quindi negli Stati Uniti, dove collabora con la Paramount in alcuni episodi della serie leggendaria "Popeye". A Parigi inizia a disegnare per la stampa, collabora con la rivista francese "Paris Match" e la rivista tedesca "Stern". Tra il 1980 e il 1998 si alterna tra Spagna e Monaco. Gli studiosi della sua opera rilevano che i suoi capolavori sono stati sempre incentrati sull'espressività del colore. Disegni che diventano muti nel periodo francese, infatti non parlava ancora questa lingua. I soggetti preferiti sono l'amore, lo sport, il calcio, il golf e gli animali, con una particolare predilezione per le giraffe, che disegnava con il collo lunghissimo, mentre i suoi personaggi hanno un naso grande e rotondo, sempre molto buffi. L'artista era solito definire l'umorismo come "la tenerezza della paura", aggiungendo che "in un mondo felice non sarebbe necessario". Molti i libri di succeso pubblicati negli ultimi anni. A cura di Fabio Toninelli, edito da Tapirulan, è uscito l'anno scorso il catalogo a colori che raccoglie circa 180 opere di Guillermo Mordillo, partendo dalle prime illustrazioni fino ad arrivare ai grandi classici e ai lavori più recenti, ineguagliabili, dell'artista argentino.
Miro Dellore